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LE RINCHIUSE 18/19 marzo 2017

Le rinchiuse di Elide La Vecchia

 

con Mayil Georgi Nieto,  Kalua Rodriguez e Ilenia Veronica Raimo

regia Tiziana Bergamaschi

 

“ Ciò che la donna, che lavora vuole è il diritto di vivere, non semplicemente di esistere, il diritto alla vita così come ce l’ha la donna ricca, al sole, alla musica e all’arte. L’operaia deve avere il pane, ma deve avere anche le rose”

Rose Schneiderman

 

Il lavoro intorno a questo testo si è precisato in un continuo confronto tra l’autrice, la regista e le attrici, sperimentandolo attraverso improvvisazioni. Il testo prende in esame la vita delle badanti, come paradigma della condizione di straniamento dalla vita e di solitudine che pertiene all’essere umano posto in determinate condizioni, ma a una lettura più profonda si capisce che il vero tema è il diritto alla bellezza, come diritto per tutti gli esseri umani.

Ciuf Ciuf parte il treno

Presentazione

I quadri di Gabriele Zucca erano esposti alla “Scuola di Arti Circensi e Teatrali” di Maurizio Accattato, occupando per intero una grande parete bianca. Maurizio ne era colpito e mi raccontava come si divertisse, con i bambini della sua scuola, a dare vita a quei personaggi pieni di colore, rendendoli protagonisti di storie surreali improvvisate. Il risultato, naturalmente, era che di colpo i bambini guardavano i quadri, e che i quadri iniziavano a parlare ai bambini.

Mi sono portato a casa le foto di quei quadri, anch’io colpito da quei colori, e in pochi giorni ho scritto una canzone per ogni quadro. Con l’aiuto di Maurizio e grazie alla disponibilità di Gabriele, che mi ha concesso la possibilità di portare in scena i quadri originali, questo materiale è diventato uno spettacolo nel quale le canzoni dialogano con i quadri.

Nello spettacolo sono state inserite due ulteriori canzoni scritte anni prima: – “Il topo”, un inno al mammifero più bistrattato sulla terra (dopo l’uomo naturalmente) che si trova costretto a traslocare sulla luna (il quadro di Gabriele

Zucca è quindi postumo alla canzone); – “Ciuf ciuf parte il treno”, il gioco di società tanto caro a GABER divenuta una canzone a lui dedicata, un viaggio da Genova a Roma passando dalle lettere del suo nome, che fornisce a questo spettacolo, oltre al titolo, l’elemento di collegamento tra i quadri.

BASH 16/17 dicembre 2016

BASH 

di Neil Labute

produzione Merenda

nella stessa serata verranno presentati due atti unici:

IPHIGENIA IN OREM

con Salvatore PAlombi

MEDEA REDUX

con Laura Anzani

Neil Labute è un regista, sceneggiatore, drammaturgo e anche attore americano nato a metà degli anni ’60.
Il suo stile è molto orientato al linguaggio: il suo lavoro viene definito terso, con molto ritmo ed estremamente colloquiale. Si può dire che si avvicini molto alla scrittura di David Mamet col quale condivide anche alcuni temi trattati quali la relazione tra i sessi, la virilità e il comportamento politicamente corretto.
Bash, la sua prima raccolta di testi, è una visione dark e brutale della vita, nella quale alcuni personaggi comuni e con caratteristiche anche banali, infliggono pene a se stessi e ad altri per ottenere qualcosa che nemmeno lontanamente giustifica l’azione compiuta. I due atti unici sono “Iphigenia In Orem” e “Medea Redux”, monologhi il cui tema centrale è la vita di gente ordinaria che commette un omicidio. L’autore rafforza l’orrore dei crimini commessi circondandoli di una storia che manca completamente di catarsi o comunque di un senso del perdono.
Iphigenia nel mito greco è la figlia di Agamennone, colei che si sacrifica perché il padre ed il su stesso popolo possano prosperare col favore di Artemide. Labute rivisita il mito in chiave moderna raccontando la storia di un padre amorevole che lascia morire la propria bimba di appena 5 mesi per un motivo tutt’altro che nobile.
Medea è una delle figure mitiche greche più conosciute ed in questo caso Labute presenta, in una stanza da interrogatorio, una donna che racconta di come una relazione col proprio insegnante quando lei aveva solo 13 anni sia poi finita con la morte del figlio quattordicenne diversi anni dopo.
Da questo si evince chiaramente quale sia l'altra caratteristica di Neil Labute, e cioè tentare, col proprio lavoro, di turbare o scuotere il maggior numero di persone possibile. Siamo certi che le storie di questi personaggi lasceranno il segno.

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